“🎵Chewing, chewing all day long
Yeah
🎵 She goes on chewing till at last
Her chewing muscles grow so vast
And from her face her giant chin
Sticks out just like a violin” […]
🎵 For years and years she chews away
Her jaws get stronger every day
And with one great tremendous chew
They bite the poor girl’s tongue in two
🎵 And that is why we try so hard
To save Miss Violet Beauregarde”
Masticare, Masticare tutto il giorno…
I suoi muscoli crescono forti e vasti, ma il suo mento gigante sporge dal suo viso come un violino…
Per anni e anni mastica via….
Le sue mascelle diventano più forti ogni giorno…
Ma mordono la lingua della povera ragazza in due.
Così cantavano nel celebre film “La fabbrica di Cioccolato”
Miss Violet Beauregarde. Ricordi?
È una bimba capace di masticare tutto il giorno…con dei muscoli fortissimi, ma forse poco funzionali e orientati a far crescere un mento sporgente e a mordere la sua lingua.
Avrà probabilmente una malocclusione la dolce Violet e una funzione masticatoria del tutto disfunzionale. Probabile?
Ma se volessimo per un attimo interrogarci anche su altro, portare la nostra attenzione più nel profondo…come nel profondo di quella fabbrica di cioccolato….
Chiediamoci: << Come digerirà quella bimba? Come sarà la produzione dei suoi succhi gastrici? >>.
E ancora…: << Perché sono così forti quei muscoli? Come triturerà il cibo? >>.
E la sua lingua?
Di certo in gabbia e vittima di quegli ingranaggi pesanti…forse oramai ipotonica e ipomobile…causativa e/oppure “adattativa” di un meccanismo masticatorio o di sistema di ingranaggi come prima definito, non funzionale.
Proviamo ad andare ancora più giù…ritorniamo a quel sistema digestivo e a quei meravigliosi meccanismi sfinterici che regolano e collegano il tubo digerente.
La domanda guida è:
“Che c’entra la masticazione con la voce?”
“Esiste una relazione funzionale?”
“Ha senso partire dalla disfunzione masticatoria, passare per il tubo digerente e risalire per la voce? “.
Se cominci a farti queste stesse domande leggendo l’articolo…
Allora sei pronto per accogliere il concetto di
MASTICAZIONE VOCALE!!!
In ambito logopedico dovremmo sapere che l’impostazione di una corretta dinamica masticatoria, bilanciata e dunque funzionale, è capace di ricreare una centratura dell’osso ioide rispetto al mascellare superiore e inferiore e su tutti gli assi posturali.
Tale centratura risulta dunque possibile solo con una masticazione efficace, definita come monolaterale alternata:
in questo modo le cavità condilari lavorano infatti in maniera bilanciata e dunque l’attività mandibolare risulterà in equilibrio.
Per la stretta relazione ioide-mandibola, tale equilibrio consentirà poi un corretto bilanciamento e una corretta centratura anche dello Ioide rispetto al cranio e ai piani posturali.
Gli esercizi specifici volti al corretto movimento condilare e ad una lubrificazione dell’intera ATM porteranno dunque alla traslazione sull’asse orizzontale dell’osso ioide con azione indiretta sul muscolo crico-faringeo.
Questa è la visione da cui parte l’ipotesi del nostro lavoro.
Esiste un collegamento funzionale tra osso ioide- cartilagine cricoide e muscolo crico-faringeo?
❓
E se esiste, allora è lecito pensare che lavorare sulla posizione dell’ osso iode possa avere un risvolto funzionale sul muscolo crico faringeo?
Cerchiamo di osservare un po’ meglio e puntiamo il nostro focus sulle connessioni.
Seguendo un ordine dall’alto verso il basso, il famoso e abile burattino pieno di fili ( sempre lui, l’osso ioide) è collegato innanzitutto alla mandibola mediante diverse connessioni, in particolare attraverso il muscolo digastrico.
La sua connessione con tutto il sistema masticatorio è intima e viscerale grazie al primordiale legame tra ioide e lingua ( Sì!!! Dinamica masticatoria è anche lingua), per la presenza di una specifica membrana.
Dunque, qualsiasi dinamica linguale va a ripercuotersi sullo ioide stesso e su tutto il sistema ATM a causa di questo legame.
Proseguendo e raggiungendo la zona sottoioidea, il collegamento tra ioide e cricoide è indiretto e avviene tramite la cartilagine tiroidea (che con lo stesso detiene invece una connessione diretta grazie alla membrana tiroioidea).
Se abbiamo detto che in una masticazione funzionale, l’osso ioide risulta bilanciato rispetto ai sistemi sottostanti, ne deriva di conseguenza che in caso di disfunzione, mi troverò di fronte ad uno sbilanciamento o meglio, di fronte ad uno ioide traslato che porta con se tutti i sottosistemi con i quali mantiene legami diretti e indiretti.
Allargando il focus, possiamo quindi provare a dedurre che funzione masticatoria e dinamica linguale non influenzano solo il comportamento dello Ioide, ma in un sistema più ampio di cranio (in questo caso mandibola)- ioide-laringe, per quel perfetto e infinito sistema di fili, determina anche dinamiche differenti sull’asse laringeo verticale e orizzontale.
Ritorniamo ora al nostro punto cruciale e ai meccanismi sfinterici, in particolare allo sfintere esofageo superiore.
Abbiamo detto che Cricoide è una struttura cartilaginea della laringe, ed è la zona d’inserzione della muscolatura cricofaringea.
Svolge un ruolo chiave per l’attività esofagea perchè rappresenta la chiusura sfinterica esofagea superiore.
E allora, tornando con lo sguardo alle funzioni orali (quali masticazione) alterate…
Cosa succederà al tono e all’allineamento di quello sfintere in un gioco di sbilanciamento Ioideo?
Quanto quel tono e quell’allineamento alterato risulterà determinante per una risalita di acidi in una quantità non più fisiologica poiché non contenuta?
Quanti danni tale risalita va a determinare nella zona posteriore laringea (Influenzando così inevitabilmente la funzione vocale) ?
Quanto è dunque importante intervenire in maniera congiunta e sulla funzione orale e sul meccanismo laringeo con una proposta di lavoro simultaneo?
Ecco! Forse….
- Cominci a capire dunque perché ci piace parlare di Masticazione Vocale.
- Perché abbiamo fatto quel giro infinito partendo da malocclusione, disfunzione masticatoria, tubo digerente prima di arrivare alla voce.
- Perché tutto questo nella piccola Violet potrebbe portarla ad avere una vocina da reflusso…tutto a causa di una lingua un po’ “ birichina”
La riflessione è aperta, incompleta e in fieri, lo sappiamo.
Ma da dove parte una buona pratica riabilitativa , se non da domande di “qualità?”
Speriamo semplicemente, in grande umiltà , di aver aperto la porta a riflessioni interessanti.
Grazie per la tua attenzione!
Milena D’Aniello
Federica Avolio
P:S:
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