L’effetto benefico dello stretching sul nostro corpo, sui muscoli, perfino sulla respirazione e sulla voce è dovuto ad una dinamica molto semplice.
Stretching significa letteralmente “allungamento” e consiste in una dolce attività fisica che ha l’obiettivo di stimolare muscoli, tendini e tessuto connettivo a compiere movimenti opposti a quello che fanno quando sostengono la loro attività contrattile.
Un muscolo si attiva quando si contrae, sostenendo una qualsiasi attività.
Dopo questa attività ritorna naturalmente alla sua posizione neutra, per effetto della sua natura di tessuto elastico.
Ma quando una attività muscolare si prolunga troppo nel tempo oppure il carico che il muscolo deve sostenere è gravoso,
il muscolo fa fatica ad uscire da quello stato di contrazione e a ritornare naturalmente nella sua posizione neutra.
Sì lo so, è una descrizione eccessivamente semplice, ma voglio semplicemente portare il tuo sguardo su questo “allungamento muscolare” capace di far ritrovare ad un muscolo affaticato, la sua naturale elasticità e addirittura migliorarla.
Lo stretching si oppone ad una contrazione eccessiva.
E questo è vero anche per i muscoli del respiro e della voce.
Tutto chiaro fin qui?
Bene. Ora rifletti con me…
Che cosa produce quella fastidiosa sensazione di tensione muscolare di cui moltissime persone soffrono, localizzata in diverse parti del corpo?
Le cause possono essere diverse.
Affaticamento generale, un problema posturale, uno sforzo eccessivo e poi il principe della tensione muscolare …lo stress!
Stress letteralmente deriva dal latino ” strictus” e significa “costrizione”.
Lo stress provoca costrizione, accorciamento, tensione, limitazione del movimento, riduzione di uno spazio, accorciamento del respiro, riduzione della durata fonatoria ( volendo osservare anche gli effetti di uno stress prolungato sulla voce).
Lo stress riduce la nostra capacità di rispondere agli stimoli esterni , quando parliamo di stress negativo.
Perchè sì, esiste anche uno stress positivo.

Kelly McGonigal
Quello che attiva il nostro organismo a rispondere a degli eventi esterni, quello che ci prepara a reagire, a cambiare ad adattarci.
Quello che ci fornisce le energie per parlare in pubblico , cantare, sostenere un’esibizione canora, un periodo di prove interminabile.
Ma il confine tra lo stress positivo e quello negativo è una zona d’ombra che in pochi riescono a riconoscere.
Pochissimi riescono a percepire quella zona di confine quando un corpo sente che “è troppo”.
” Bene, tutto chiaro, ma che cosa c’entrano le emozioni in tutta questa storia di muscoli e stress?”
Hai ragione, veniamo al dunque.
Hans Selye è lo scienziato che negli anni ’50 ha chiarito la dinamica dello stress descrivendone i vari passaggi e cambiamenti biologici che questo provoca nell’organismo.
Senza scendere troppo nel dettaglio, la cosa più importante che Selye ha descritto perfettamente consiste nella prima fase definita ” reazione d’allarme” e la seconda fase “sindrome d’adattamento generale”
Nella prima fase c’è un’iper-attivazione dell’organismo che è impegnato a mobilitare tutte
le risorse energetiche possibili per far fronte ad un evento esterno.
Questo ci aiuta tantissimo ad affrontare qualsiasi attività che ci troviamo ad affrontare al di fuori degli automatismi quotidiani:
un esame, una gara, un concerto, un’esibizione, un’interrogazione, un imprevisto, un problema.
Ma quando l’evento stressante diventa la normalità ,il corpo semplicemente si adatta.
Non percepisce più questa mobilitazione energetica come un evento straordinario e quindi si adatta percependo la fatica come normalità
Non sente la fatica, non sente la tensione, non sente sete, fame, bisogno, necessità.
Infine….non sente le emozioni legate a questo stato di stress.
Tutto si riduce (stress = strictus = stretto = ridotto)
Questo è il passaggio allo stress negativo ed è terribile. Gli effetti negativi sul nostro corpo e sulla nostra mente sono molto simili.
Ecco cosa dice Alexander Lowen, padre fondatore della Bioenergetica nel suo libro “La voce del corpo” a questo proposito:
“l’organismo si adatta all’uso continuo di energia di riserva e ….se non si può dire che si trovi in uno stato di malattia, non è neppure in uno stato di benessere”
In questo stato di transizione all’adattamento allo stress si modificano, come una reazione a catena, i nostri pensieri, le nostre convinzioni, i nostri desideri, le nostre emozioni.
Il pensiero prevalente è quello di ” non riuscire a fare altro”, “non riuscire a fare cose diverse da ciò che già facciamo a fatica”
I desideri e le emozioni si stringono e si contraggono, sono in tensione, proprio come i nostri muscoli.
Desideriamo meno. Desideriamo male. Mortifichiamo il nostro desiderio di nuovo, di bello, di cambiamento.
Le emozioni si riducono, non riusciamo ad esprimerle, a utilizzarle, a trasformarle.
Le ingoiamo passivamente e le teniamo lì, chiuse in quel muscolo teso.
Durante la guida dei gruppi di Pilates Vocale, durante la mia pratica personale, ho deciso di rimettere al centro l’emozione proprio insieme all’attività di allungamento muscolare diaframmatico e vocale.
Il benessere del corpo e il benessere emotivo non possono viaggiare separatamente. Vanno insieme.
Non puoi separarli e se inconsapevolmente lo fai l’effetto sarà quello di limitare molto la tua esperienza di benessere.
Il pensiero deve allargare il suo confine di possibilità proprio nello stesso momento in cui allunghi la tua colonna vertebrale.
La tua rabbia deve trovare una via d’uscita dal tuo corpo proprio mentre allunghi le fibre del tuo diaframma.
La tua gioia deve essere coltivata insieme a convinzioni di “possibilità” proprio mentre le tue corde vocali trovano lo spazio per riprodurre tutti i suoni di cui sono capaci.
Gratitudine, desiderio, nuovi orizzonto devono riaffacciarsi al tuo pensiero proprio lì…nell’istante in cui allunghi il tuo respiro verso una sensazione di benessere.
Ed ecco che l’effetto anti stress degli esercizi di stretching, qualunque essi siano, possono raddoppiare e triplicare i loro benefici effetti.
Ho creato il percorso di Pilates Vocale per il benessere vocale , ma l’impatto che ho potuto osservare sulla gestione dello stress emozionale è stato al di fuori di qualunque aspettativa.
Se vuoi ripartire con noi, allora dai un’occhiata qui.. la prossima classe di Pilates Vocale parte tra poche settimane.
Non perdere di vista le tue emozioni. Sono la guida al tuo vero benessere.
e il benessere è una scelta, da rinnovare ogni giorno.
Enjoy your emotion
Federica Avolio